E’ l’Organizzazione Mondiale della Sanità che lo afferma, (World Health Organization, WHO):
Health is a state of complete physical, mental and social well-being and not merely the absence of disease or infirmity.
Facciamo un passo avanti. Tutti noi, a meno che non siamo eremiti o non ci siamo isolati per motivazioni precise, facciamo parte della società (non intesa come azienda ma come insieme organizzato di persone), per cui è importante che anche la società nella quale viviamo sia in buono stato di salute. Quando lo è? Quando ogni persona è in grado di realizzare il suo potenziale, è capace di affrontare la vita di tutti i giorni e le sfide che gli pone, di lavorare in modo da contribuire alla propria famiglia e alla sua comunità e di sentirsi utile (Keyghobadi S, Asadi NA., 2003).
Cosa può minacciare il nostro benessere, a parte situazioni di non soddisfazione dei bisogno primari, come avere un pasto, avere l’acqua da bere o un luogo in cui vivere?
Considerando che, come ci ricorda il neuroendocrinologo Robert Sapolsky nel suo libro “Perché alle zebre non viene l’ulcera?” non siamo zebre né leoni, per cui i nostri fattori di stress non sono il timore di essere mangiati dal leone o la necessità di procurarci il cibo rincorrendo la zebra, cosa ci impedisce di essere sereni e sentirci bene?
La nostra propensione, che è solo nostra, di noi umani, a preoccuparci.
Noi siamo in grado di anticipare gli avvenimenti e, facendolo, di rovinarci la vita stressandoci.
Ovviamente parliamo di atteggiamenti e approcci alla vita, non parliamo di patologie né di malattie. Non parliamo di terapie che si sostituiscano alle terapie mediche. Parliamo del fatto che quando ti stai rovinando la vita con ansia e stress è perché spesso hai deciso di anticipare gli avvenimenti, di rovinarti l’esistenza con pensieri negativi. E a questo puoi porre rimedio. Anzi, te lo devi. Subito.
Sara Valla, Stefano Colombari, All You Need Is Laugh